Si attracca a Zeebrugge che dista 18 km da Bruges città.
A seconda della banchina utilizzata cambieranno le zone di uscita dal porto ma ci sarà sempre una navetta gratuita (autobus rosso) che porta fuori dal porto.Le navi da crociera normalmente attraccano allo Zweedse Kaai.
Assicurati di pianificare la tua giornata per massimizzare la tua permanenza in porto.
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Il percorso dall'area portuale al centro città (Markt) è di circa 18 km e si percorre in 20/25 minuti.
Prendendo il bus si arriva a 100 metri da dove si fermano i bus delle escursioni.
L’ autobus si ferma in un parcheggio vicino al Parco Minnewater, a sud della città. Il parco è la porta d’accesso al centro storico, che è in gran parte pedonale.
Una passeggiata al Beghinaggio
Il Beghinaggio o Begijnhof di Bruges è un’area della città che sa di pace e di scenari magici. E’ dal XII che con questo nome viene indicato un tranquillo complesso di edifici abitato da suore, le beghine appunto, riunite in piccole comunità nel cuore della città. Dopo essersi lasciati alle spalle la folla del Markt, ci si immerge piano piano nella tranquillità del luogo dove scorrono le acque del Dijver ed è possibile ammirare la bellezza dei cigni che vivono in quest’area.
Pausa caffè con i Waffle tipici di Bruges
Tra le specialità della cucina belga spiccano i famosi Waffle ai quali è vietato resistere in occasione di un viaggio a Bruges!
In città sono ovviamente tantissimi i locali che li propongono, ma noi abbiamo assaggiato quelli di Otto Waffle Atelier situato proprio nel cuore del centro storico. Più che un dolce sembra un’opera d’arte per come si presenta e a disposizione dei golosi ci sono tantissimi topper tra cui scegliere! Una degustazione non può mancare!
Un tuffo nel passato all’Historium di Bruges
Tra le altre cose da vedere al Grote Markt c’è anche l’Historium, un virtual tour alla scoperta dell’antica vita medievale di Bruges per immergersi nella quotidianità del XV secolo.
Il percorso è accessibile tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00 a partire da 14 euro (il prezzo varia a seconda delle attività incluse).
Alla scoperta dell’arte fiamminga al Museo Groeninge
Gli appassionati di arte non possono perdersi una visita al Museo Groeninge, il più importante della città nonché custode dei capolavori dell’arte fiamminga. Nelle sue sale è possibile ammirare i lavori di Jan Van Eyck, Van Der Weyden e Bruegel solo per citarne alcuni. Oltre alle principali opere della pittura fiamminga antica e moderna, troviamo anche una vasta collezione di sculture e di capolavori d’arte moderna.
Qualche cenno su Bruges
Bruges si trova nelle Fiandre. Fino a qualche anno fa, perdonate l’ignoranza, pensavo che le Fiandre fossero una parte del Belgio e nulla più. Quante cose si imparano viaggiando…
Il nome della città deriva dal termine bryggia che significa banchina o pontile e risalirebbe all’XI secolo, durante il regno del Conte di Fiandra Baldovino I che fortificò il nucleo urbano per rafforzare le difese contro i vichinghi sancendo così la nascita vera e propria di Bruges.
Grazie allo sbocco naturale sul mare, Bruges divenne un porto importante e trafficato tra il Mediterraneo e l’Oriente. Ciò favorì lo sviluppo urbano ed economico facendone una delle fondatrici della Lega Anseatica. Per chi l’avesse dimenticato, come la sottoscritta che ha la memoria di un criceto, la Lega Anseatica è quell’alleanza di città che dal tardo medioevo fino all’età moderna mantenne il monopolio dei commerci su gran parte dell’Europa settentrionale e del Mar Baltico.
Con il passaggio sotto i duchi di Borgogna, le Fiandre si schierarono a favore dei francesi assecondando il tentativo di annessione del territorio al regno di Francia da parte di Filippo il Bello. Un sostegno che durò poco poiché ben presto, nel 1302 per la precisione, i fiamminghi capeggiati da Jan Breydel e Pieter De Coninck si ribellarono contro i francesi costringendoli alla ritirata.
Finita l’egemonia francese, Bruges passò per un lungo declino che decretò il predominio di Gand e di Anversa sul territorio. Nella prima metà del XIX secolo non era altro che una città medievale ibernata.
È stato grazie a Georges Rodenbach, autore di Bruges La Morta apparso a puntate su Le Figaro nel mese di febbraio del 1892, che la perla delle Fiandre ha riacquistato lucentezza richiamando a sé orde di turisti da tutto il mondo.
Oggi Bruges è una città gettonatissima che sembra aver consegnato l’anima al turismo. La percezione è che se non ci fossimo noi, Bruges non brillerebbe così, però forse brillerebbe di una luce diversa, la sua, il che non sarebbe così male.