SMIRNE (IZMIR) - EFESO - SUGGERIMENTI PER ESCURSIONI FAI DA TE - IL SITO DI EFESO - MERAVIGLIA TRA OCCIDENTE ED ORIENTE -

 Qui troverai tutte le informazioni pratiche se vorrai raggiungere il sito di Efeso dalla città di Izmir ( Smirne )

Il tempo impiegato per arrivarci non è poco, pertanto tieni ben conto il tuo tempo a disposizione, per non rischiare di perdere al rientro, la nave.



Innanzitutto alcune precisazioni.

Per andare da Izmir ad Efeso in autonomia, lo scalo deve essere per lo meno di 8 ore.
Sia il Bus che il Treno non arrivano direttamente ad Efeso
Entrambi arrivano alla cittadina di Selçuk

Troverai un efficiente servizio di dolmus ( taxi condiviso ) che fa la spola tra Efeso e Selcuk.

Selcuk  è la zona moderna di  Efeso .  È una piccola città con una popolazione di 35 mila abitanti. Selcuk si trova 62 km a sud di Izmir . 

BUS
Ci sono autobus tra Izmir Otogar e la stazione degli autobus di Selcuk. Gli autobus passano ogni ora.  Izmir Otogar si trova fuori dal centro di Izmir. 
La Stazione dei Bus ad Izmir Otogar dista dal porto crociere circa 11 km.
Il viaggio dura poco più di 2 ore. 8 2 ore e 15 a 2 ore e 45 )

TRENO
La stazione ferroviaria di Izmir si trova nel centro di Izmir e, dalla stazione ferroviaria di Selcuk , Efeso è a circa 6 km di distanza. 
la Stazione ferroviaria - Stazione ferroviaria di Izmir Basmane - dista dal porto crociere circa 5 km. ( qui potete visionare la mappa )
Il viaggio in treno dura tra 1 ore e 15 ad 1 ore e 45.

Il viaggio in treno non è l’opzione più lussuosa ma è avventuroso e divertente. Il treno attraversa fertili terreni agricoli e città urbane. È un modo divertente per vedere la campagna turca e la vita locale.n alternativa.

Purtroppo acquistare online il biglietto TCDD (Ferrovie turche) non è molto conveniente e inoltre non è necessario preacquistare i biglietti del treno. I viaggiatori possono ottenere i biglietti del treno presso le stazioni ferroviarie. Costo del biglietto del treno da Izmir a Efeso :
Izmir Basmane - Selcuk (Efeso): 60tl a persona (2 Euro)



Vale pena camminare per raggiungere Efeso dalla stazione di Selçuk  - invece che prendere un dolmus (taxi condiviso). La camminata ti darà la possibilità di vedere alcune perle lungo la strada!

La prima di queste è  il Tempio di Artemide, una delle meraviglie del mondo antico. Verso la metà dell’Ottocento, grazie alla costruzione della ferrovia che collegava Istanbul a Baghdad, si crearono le condizioni per organizzare spedizioni di archeologi europei alla ricerca del Tempio di Artemide, una delle Sette meraviglie dell’antichità, monumento che al tempo, con le sue 127 colonne e il suo fascino, riservava a Efeso molta popolarità e ricchezza.

Sebbene le notizie sul tempio parlino di dimensioni imponenti, oggi non rimangono che poche rovine, una colonna che emerge dalla zona paludosa.


Informazioni per visitare Efeso molto pratiche:

Orari di apertura (il sito archeologico è sempre aperto):

15 aprile – 2 ottobre: 8.00-18.30

3 ottobre – 14 aprile: 8.30-18.00

Costo dei biglietti d'ingresso per Efeso e le altre attrazioni nelle vicinanze: 

Efeso + Museo dell'esperienza di Efeso: 40 Euro a persona - Efeso +  Case a Terrazza + Museo dell'Esperienza di Efeso: 52 Euro a persona - Museo di Efeso : 10 Euro pp

Casa di Maria: 12 Euro a persona (400 TL) - Basilica di San Giovanni : 6 Euro pp



Informazioni utili per visitare l’antica città di Efeso

È meglio iniziare la visita molto presto al mattino per evitare il caldo.

Concediti 3 – 4 ore per esplorare tranquillamente il vasto sito archeologico di Efeso.

Ci sono due ingressi al sito: uno dove gli autobus turistici lasciano i visitatori … e il secondo dove li recuperano. Iniziando la visita dal ingresso a nord del sito all’ora di apertura, si potrà godere tutta la bellezza di Efeso in tranquillità, senza la folla, per diverse decine di minuti.

È consigliato portare un cappello e una bottiglia d’acqua. L’ombra è quasi assente.


Esplora il sito archeologico di Efeso

Dall’ingresso al sito, si ‌incontra la Via dei Cureti, una strada lastricata che conduce ai principali edifici di Efeso. Ai lati della via si trovano i ruderi degli antichi portici, utilizzati dai cittadini per ripararsi dal sole o dalla pioggia, decorati con colonne e mosaici pavimentali di alto livello artistico.

Il Tempio di Adriano è una delle strutture meglio conservate e più belle di via Curetes. Fu costruito prima del 138 d.C. da P.

Quintilio e fu dedicato all’imperatore Adriano, giunto in visita alla città da Atene nel 128 d.C. La facciata del tempio presenta quattro colonne corinzie che sostengono un arco curvo, al centro del quale si trova un rilievo di Tyche, dea della vittoria.

Le colonne laterali sono quadrate. Il piedistallo con iscrizioni davanti al tempio è la base delle statue degli imperatori del periodo 293-305 d.C., Diocleziano, Massimiano, Costanzo I e Galerio; gli originali delle statue non sono ancora stati ritrovati.

All’interno del Tempio di Adriano, sopra la porta, è rappresentata probabilmente Medusa. Su entrambi i lati si trovano i fregi che raffigurano la storia della fondazione di Efeso. Ma i fregi che si vedono oggi sono copie, mentre gli originali sono esposti al Museo di Efeso.



All’estremità meridionale di via Domiziana si trova il Tempio di Domiziano, costruito su un’alta e ampia terrazza.

Durante il suo regno, l’imperatore Domiziano diede il permesso di costruire un tempio a lui dedicato a Efeso, un grande onore per una città.

Quando l’impopolare imperatore fu ucciso dal suo servo, l’opinione pubblica si vendicò rapidamente e cancellò il suo nome da molte iscrizioni. Così gli abitanti di Efeso ridedicarono il tempio a Vespasiano, padre di Domiziano.



Nella parte centrale della città, troviamo l’Agorà commerciale, cuore dell’antica Efeso, grande piazza tetragona monumentalizzata a partire dall’età augustea. La splendida Biblioteca di Celso, probabilmente il monumento più noto di Efeso, è dedicata a Tiberio Giulio Celso, importante personaggio agli inizi del II secolo, che qui trovò anche il luogo del suo riposo eterno. 

La facciata è finemente decorata con diversi tipi di marmi e da quattro nicchie in cui si trovano le statue raffiguranti le virtù riferite alla vita di Celso: saggezza, virtù, benevolenza e sapienza. 

L’interno della biblioteca e tutti i suoi libri andarono distrutti da un incendio nel grande terremoto che colpì la città nel 262 a seguito del quale rimase in piedi la sola facciata che, verso il 400 d.C., fu convertita in un ninfeo. Il Teatro grande di Efeso, di grande effetto visivo, fu progettato secondo lo stile ellenistico a forma semicircolare e scavato nella collina, subendo interventi successivi atti ad aumentare la capienza per poter accogliere fino a oltre 20-25mila spettatori.


Ad Efeso c’erano quattro impianti termali. Quelle più grandi, a nord-ovest dell’agorà civile, erano le Terme del Porto: finite di costruire nel III secolo, contengono due aule elegantemente decorate in marmo, con funzioni di rappresentanza per la figura del princeps, conservando la tipologia classica ad ambienti. 

Adiacente alle terme del porto vi è il Portico di Verulanus: un enorme piazzale con funzione di palestra, di epoca adrianea, quadrato e circondato da portici. Più a nord est si trovavano le terme di Vedius, del Teatro e quelle orientali.

L’agorà civile era una piazza orientata a sud-ovest, eretta all’epoca di Augusto: il lato nord prevedeva una lunga basilica, un edificio a tre navate dedicato tra il 4 e il 14 a.C, oltre a vari templi dedicati a varie personalità e divinità.


Le domus ritrovate ad Efeso erano bellissime case nobiliari, costruite in terrazzamento (le case a terrazza di Efeso), che oggi possiamo ammirare dopo opere di scavo e restauro. 

Le pareti sono costituite da meravigliosi affreschi e mosaici, in particolare le residenze che si affacciano sul pendio lungo la Via dei Cureti, opposte al tempio di Adriano, dove si possono trovare sia appartamenti che domus, composte da numerosi ambienti con bellissimi affreschi. 

All’interno dell’antica città di Efeso si trova la Chiesa di San Giovanni, luogo che nel tempo è divenuto meta di pellegrinaggio cristiano. 

Alcune fonti non confermate affermano che l’apostolo Giovanni avrebbe passato la sua vita ad Efeso, dove fu anche seppellito. 

La città fu invasa da popolazioni barbare, saccheggiata e in seguito dimenticata in epoca bizantina, dopo un costante abbandono cominciato con il declino dell’impero.


La zone dell’Agorà superiore

La prima area in cui vi imbatterete sarà quella originariamente dedicata alla vita politica. Si sviluppa nei pressi dell’Agorà superiore, di pianta rettangolare:

l’Odeon: usato essenzialmente per le riunioni cittadine, poteva accogliere fino a 5000 persone.

il Prytaneion: la sede del senato cittadino. Qui si svolgevano riunioni e udienze, ma anche banchetti e cerimonie sacre. Nel Prytaneion era custodito il focolare sacro di Efeso.

il Tempio di Domiziano: i resti di uno degli edifici più grandi di Efeso, intitolato a Domiziano ma dedicato in realtà al padre Vespasiano.



Lungo la Via dei Cureti

Iniziate ora a scendere verso l’area di Efeso dedicata alla vita civile, percorrendo la splendida via dei Cureti. 

Ai lati della strada noterete altri resti, di sepolcri ed edifici interessanti. Degno di nota il Tempio di Adriano, non tanto per la dimensione ma per lo stato di conservazione delle splendide colonne. Particolari anche i rimandi all’arte greca, di cui Adriano era grande estimatore. Nei pressi del Tempio di Adriano si trovavano anche le latrine ed il bordello. Ebbene sì! Poco prima, invece, le Terme di Scolastica.



Le Case Terrazzate

Menzione speciale va dedicata alle Case Terrazzate. C’è bisogno di un ticket aggiuntivo per visitare questa area (è invece inclusa nel Museum Pass), ma vi suggerisco di non perderla assolutamente perchè una delle parti più interessanti di tutta Efeso.

Le domus terrazzate erano le residenze nobiliari più eleganti della città, le più pregiate. Si affacciavano inoltre sugli edifici più belli di Efeso. L’area è tuttora oggetto di continui studi e scavi, ma avrete l’occasione di ammirare affreschi e mosaici perfettamente conservati. Si tratta di uno degli ambienti romani meglio preservati al mondo, volete davvero perderlo?



La Biblioteca di Celso

L’immagine più famosa associata al sito di Efeso è indubbiamente quella della meravigliosa Biblioteca di Celso. Fu eretta nel 114 d.C. per ricordare Caio Giulio Celso Polemeano, senatore di Efeso, innanzitutto come suo luogo di sepoltura. Conservava al suo interno più di 12mila pergamene collocate in gallerie areate in modo da prevenire i danni causati dall’umidità. Sfortunatamente vennero bruciate nel 262, quando i goti saccheggiarono l’area.

La facciata della Biblioteca di Celso è stata per me la visione più emozionante durante visita, con le sue nicchie, le statue, le decorazioni. È così imponente e finemente decorata che vi troverete ad ammirarla, con il naso all’insù, per molti minuti.



Agorà inferiore e teatro

Affianco alla Biblioteca di Celso si colloca l’agorà inferiore, detta anche civile, dedicata al commercio e agli scambi. 

Si trattava senza dubbio del luogo più frequentato di Efeso. Percorrendo la Via di Marmo arriviamo infine al grande teatro, oggi oggetto di un’opera di ristrutturazione forse un po’ brutale, ma capace di accogliere circa 24mila spettatori, un’opera grandiosa per il suo tempo!



Efeso e la Casa della Vergine Maria 

Proseguendo per la strada che costeggia il sito archeologico di Efeso si può salire per andare a visitare la Casa della Vergine Maria. Non a piedi perché sono circa 5 Km in salita. Il parcheggio per le auto è a pagamento ad un costo di 10 TL. Il biglietto per entrare invece costa 35 TL a testa. 

Si narra che qui la Madonna sia stata portata dall’apostolo Giovanni dopo la morte di Gesù per restare sicura e protetta sino alla sua morte. 

La casa è piccola ed al suo interno si trova un piccolo santuario dove i pellegrini possono pregare. Tutto intorno un parco e tanto verde per prendersi anche un momento di relax e meditazione. 


Riportata alla luce dagli archeologi nel 1891 (dopo una prima riscoperta nel 1881), grazie alle puntuali descrizioni offerte dalla beata Anna Katharina Emmerick che ne contemplava il luogo nelle sue visioni, la casa di Maria a Efeso è un santuario meta di pellegrinaggio per oltre un milione di fedeli all’anno, di ogni provenienza e religione.


La casa «era divisa in due parti da un focolare collocato al centro». Così scriveva il poeta tedesco Clemens Brentano nel trasporre su carta le visioni della Emmerick. 

I padri lazzaristi, che nel 1891 ritrovarono le rovine della Casa di Maria, non poterono che constatare con stupore la veridicità di queste parole. 

Essi infatti si trovarono di fronte ai resti di un'antica costruzione che corrispondeva con incredibile precisione a quanto descritto nelle pagine dello stesso poeta. 

Anche gli studi archeologici, effettuati negli anni immediatamente successivi, confermarono le analogie e stabilirono senza ombra di dubbio che le fondamenta dell'edificio risalivano al I secolo d. C.


Se il tempo ve lo permette vi consigliamo anche di visitare il vicino sito di San Giovanni, raggiungibile in circa 10 minuti di taxi.

Il sito di San Giovanni è molto vicino alla Casa di Maria, è inserito in una cittadina molto carina e ariosa. 

L’ingresso in caso di escursione fai da te con il taxi, sarà da pagare a parte ma ha un costo basso.

Secondo la tradizione, San Giovanni evangelista, nell'ultimo periodo della sua vita si stabilì su questa collina disabitata. Quando il Signore gli comunicò che la sua fine era prossima, si scavò una tomba a forma di croce e si sdraiò al suo interno. 

Quando la morte sopravvenne (Nel 98-99, secondo S.Girolamo) i suoi discepoli furono accecati da una luce abbagliante. Riacquistata la vista scoprirono che il suo corpo era scomparso ed un odore dolciastro emanava dalla tomba vuota. 

La leggenda racconta inoltre che la terra con cui fu ricoperto il suo sepolcro continuasse a muoversi come sollevata dal respiro del santo da cui deriverebbe il nome della collina (sacro respiro=aya soluk).


Efeso venne fondata nel X secolo a.C. da coloni greci in un’area abitata in precedenza dagli Ittiti, antico popolo dell’Anatolia.

Nel corso del tempo, la cultura greca e quella locale anatolica si mescolarono e si influenzarono a vicenda.

Dopo 500 anni di dominio ionico, nel 560 a.C. la città fu invasa dal re lidio Creso, poi dai Persiani nel 546 a.C., da Alessandro Magno nel 334 a.C. e nel 295 a.C., Efeso passò al comandante di Alessandro, Lisimaco.

La posizione geografica strategica era il motivo per cui Efeso attirava così tanta attenzione. Era un importante porto nel Mar Egeo, fondamentale per il commercio internazionale.

Dal 129 a.C. Efeso divenne la capitale della provincia d’Asia dell’Impero Romano al posto di Pergamo.

Durante il dominio romano la città raggiunse il suo massimo splendore. Si stima che la popolazione della città superasse i 250.000 abitanti, il che la rendeva la quarta città più grande del suo tempo dopo Roma, Alessandria e Antiochia.

Rovine di strade di marmo bianco, portici, negozi, due agorà, un enorme teatro all’aperto, l’affascinante Biblioteca di Celso, edifici governativi, enormi complessi termali, case dell’élite ornate di mosaici e affreschi, statue di marmo e fontane sono i testimoni silenziosi della Efeso romana.

La città poi a partire dal VI secolo d.C. perse man mano importanza soprattutto a causa del ritiro del mare qualche chilometro più ad ovest, cosa che portò all’insabbiamento del porto diventato quindi inagibile.

I suoi abitanti si spostarono progressivamente sulla collina di Ayasuluk, un paio di chilometri a nord-est rispetto ad Efeso, nei pressi dell’attuale Selçuk.

Ripetute incursioni e saccheggi degli Arabi fra il VII e l’VIII secolo d.C. determinarono il definitivo abbandono. Solamente a partire dal 1869 si intrapresero gli scavi archeologici. Nel 2015 Efeso è entrata nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco.



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